LA LIGA SPAGNOLA 2006/07
a cura del nostro corrispondente Francesco Giordano

 

Commento, 25^ giornata.

 

PRESENTAZIONI

Il Barcellona spreca, il Siviglia lo punisce e torna al comando. Bene il Valencia, ancora un pari al "Bernabeu" per il Real Madrid

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Daniel Alves festeggia il goal del 2-1 con il quale il Siviglia ha battuto il Barcellona nel big-match di Liga di sabato scorso

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Poteva essere un colpo tremendo per le inseguitrici. Poteva essere la vittoria che valeva un campionato. Poteva essere una straordinaria iniezione di fiducia in vista della trasferta a Liverpool. Ed era tutto a portata di mano. Dopo appena 29 minuti tutto ciò poteva accadere. E invece il Barcelona si lascia sfuggire dalle mani una vittoria che sembrava vicinissima e perde gara e primato nei confronti del Sevilla. Cosa è successo dopo 29 minuti? Tutto sembrava sorridere ai blaugrana. In vantaggio per 1-0, con l’uomo in più ed un calcio di rigore a favore. Invece la pessima esecuzione di Ronaldinho (conclusione sicuramente non da lui) ha riportato il Sevilla in partita, partita che pareva ampiamente compromessa per la formazione andalusa. E invece sono stati proprio loro a trionfare: un 2-1 che vale doppio, sia per il prestigio del successo sia perché consente di raggiungere la vetta e scavalcare il Barça. La gara ha ampiamente mantenuto le attese della vigilia: grande agonismo in campo, numerose le emozioni ma soprattutto i colpi di scena. Rijkaard sorprende tutti e ripropone il 3-4-3 che si è rivelato vincente in Coppa del Re contro il Zaragoza. A differenza della sfida alla Romareda, però, il tecnico olandese sceglie comunque di mettere i due terzini di spinta Zambrotta e Van Bronckhorst, ma li schiera sulla linea dei centrocampisti, completata da Xavi e Iniesta. In difesa Marquez centrale con Oleguer e Puyol più defilati, mentre in attacco altra sorpresa: Giuly e Messi sulle fasce, Ronaldinho punta centrale. Rijkaard rinuncia così a ben quattro punte di ruolo, che finiscono tutte in panchina: Eto’o, Saviola, Gudjohnsen e Ezquerro. Il Sevilla si presenta invece in formazione tipo, con le uniche novità di Dragutinovic al posto di Escudè e il neoacquisto Kerzhakov al posto dell’assente Luis Fabiano. Primi minuti di gara tutti appannaggio del Barça. I catalani decidono però di non accelerare e fanno tantissimo possesso palla. Nel bel mezzo di questa prolungata fase di studio arriva, come un fulmine a ciel sereno, il vantaggio blaugrana: al 13’ Zambrotta confeziona un grande cross per Ronaldinho che, indisturbato, batte di testa Palop. Il Sevilla sembra non svegliarsi e allora i blaugrana non hanno difficoltà a controllare la gara. Il centrocampo degli ospiti regge molto bene, la difesa ancora meglio e tra i giocatori andalusi nessuno riesce a creare qualcosa di interessante. Anzi, il Sevilla finisce per fare la frittata: grossolano errore di Poulsen che sbaglia il retropassaggio, Ronaldinho arpiona il pallone e Aitor Ocio non ha altra scelta che commettere fallo. Inevitabile la decisione dell’arbitro: cartellino rosso per Ocio e calcio di rigore in favore dei blaugrana. Il Barça ha in mano la partita, ma incredibilmente Ronaldinho fallisce dal dischetto: la sua conclusione, stranamente centrale, viene respinta da Palop. Il Sevilla allora acquista fiducia e mette alle corde gli avversari. Prima è Poulsen che va vicino al gol di testa ma Iniesta salva sulla linea, poi Kerzhakov riesce a ristabilire il punteggio grazie a un tiro secco e preciso che non dà scampo a Valdès. Per il russo è il secondo centro in campionato: un gol di pregevole fattura, ma è evidente la dormita della difesa catalana. Nella ripresa il ritmo è forsennato, ma mancano le occasioni da gol. Il Barça si rende pericoloso solo con due conclusioni da fuori, ma sia Xavi sia Messi non riescono a battere Palop. A trovare il gol del 2-1 è invece Alves, che al 60’ batte Valdès con una punizione deviata dalla barriera. Per i blaugrana è una vera e propria doccia fredda: la squadra barcolla, è incapace di reagire. A peggiorare la situazione ci pensa l’espulsione per Giuly al 61’: il francese interviene con foga su Alves, ma il cartellino rosso appare eccessivo. Rijkaard tenta il tutto per tutto: fuori Marquez e Messi (pessima la prova dell’argentino), dentro Eto’o e Saviola. Ma i blaugrana continuano a non combinare nulla e restano addirittura in 9 uomini al 76’: Zambrotta, dopo aver ricevuto l’ammonizione, protesta ingenuamente e costringe l’arbitro a estrarre dal taschino il secondo giallo. Gli ospiti praticamente non si renderanno più pericolosi, mentre il Sevilla avrà a disposizione numerose palle gol per arrotondare il risultato. A tempo scaduto, clamoroso errore di Kanoutè che a porta quasi sguarnita calcia sul fondo. Poi è Alves a fallire il 3-1, prima con un destro debole che termina sul fondo, poi con una bella conclusione che si stampa sulla traversa. Alla fine però contano i 3 punti per gli andalusi, adesso a +1 sul Barça, +4 sul Valencia e +6 sul Real. Il Valencia non fallisce e, nonostante una gara piuttosto sottotono, riesce a piegare il Celta Vigo. Decisivo il gol di Morientes al 66’, dopo che i padroni di casa avevano rischiato moltissimo nei primi minuti della ripresa. Con questa vittoria fondamentale il Valencia è adesso più vicino alla vetta e resta al terzo posto in solitario, scrollandosi di dosso il Real che non va oltre l’1-1 contro il Getafe. Per la formazione di Fabio Capello altra gara tra molti alti e bassi. Gli ospiti cominciano decisamente meglio, sfiorando la rete del vantaggio con Pulido che di testa coglie la traversa. Il gol dell’1-0 del Getafe arriva comunque, per merito di Guiza che al 38’ trafigge di destro Casillas. Merengues vicini al gol con Reyes (salvataggio sulla linea di Paredes) e Beckham (traversa): entrambi si infortuneranno nel corso del match e staranno fuori per circa un mese. Il Real Madrid trova l’1-1 sul finire del primo tempo, grazie ad un calcio di rigore di Van Nisterlooy. Nella ripresa ritmi più blandi, con il Getafe che si copre attentamente lasciando pochi spazi agli avversari. Real che combina pochissimo e porta a casa un altro risultato poco soddisfacente: nelle ultime 6 gare di campionato solo una vittoria, mentre l’ultimo successo in casa risale a metà gennaio. Al quinto posto irrompe il Zaragoza, adesso a sole due lunghezze dal quarto posto. Vittoria più travagliata del previsto da parte degli aragonensi, che superano la Real Sociedad per 3-2. Sono gli ospiti a passare in vantaggio al 18’ con Herrera. La reazione del Zaragoza non si fa attendere e nel secondo tempo risultato ribaltato grazie alle reti di Aimar, Diego Milito e Ewerthon. Nel finale, Diaz De Cerio accorcia le distanze per i baschi, che restano ultimi in classifica. Subito dietro il Zaragoza ci sono Recreativo e Atlètico. Le due squadre hanno dato vita ad un posticipo domenicale molto intenso, vinto dal Recre con il risultato di 1-0. Difesa dell’Atlètico piuttosto confusionaria: nei primi 14 minuti l’arbitro concede due calci di rigore agli andalusi per scorrettezze su Uche. Dal dischetto Sinama fa centro la prima volta, non la seconda, con il pallone che sorvola la traversa. I colchoneros giocano piuttosto male e solo Maniche riesce ad impensierire Lòpez Vallejo che si rende protagonista di un’ottima parata. L’Atlètico migliora nettamente nella ripresa e sfiora il pareggio con Aguero e Torres. Lòpez Vallejo è bravo in tutte le circostanze in cui è chiamato in causa, in particolare su un bel tiro dalla distanza di Jurado. Il Recreativo mostra di avere dalla sua un contropiede micidiale, ma non riesce a mettere in cassaforte la gara. Negli ultimi minuti assedio finale dei colchoneros che al 94’ colpiscono la traversa con Torres. I 3 punti vanno al Recre, adesso in piena zona Uefa. In coda continua il calvario dell’Athletic che sta procedendo molto a rilento. Inaspettata la sconfitta subita al San Mames contro il Nàstic, che riesce così ad abbandonare l’ultimo posto. I catalani hanno 8 punti in meno rispetto all’Athletic, che è terzultimo e ha un punto di svantaggio rispetto alla zona retrocessione. Portillo e Pinella firmano il successo biancorosso. Bene anche il Mallorca, che con il 3-1 rifilato al Levante riesce a risalire in classifica. Buoni risultati anche per il Betis, che con un gol di Fernando espugna il terreno del Deportivo, e per il Racing, che regola 1-0 l’Osasuna con gol di Juanjo. Infine, 1-1 tra Espanyol e Villarreal: alla rete  del vantaggio di Tamudo risponde Forlàn con un gran gol dalla distanza.

Dal nostro corrispondente

Francesco Giordano

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