Il 2006 si chiude con la 16^ giornata, che vede un’altra affermazione del Sevilla. Così così il Barça, che non va oltre l’1-1, mentre il Real, disastroso, crolla in casa. Una delle notti più buie della storia madridista recente. Per il Real Madrid una batosta, un’umiliazione, contro un Recreativo in grande giornata. Il 3-0 non ammette scuse, si è visto il Real peggiore della stagione. Apatica, priva di idee, disordinata, la formazione di Capello ha ampiamente meritato la sconfitta; i 3 gol di scarto ci stanno eccome, anzi il risultato poteva anche essere più pesante. La gara entrerà invece nella storia del Recreativo: prima d’ora gli andalusi avevano disputato solo due match al Bernabeu in campionato (peraltro entrambi persi). Alla terza occasione la formazione di Marcelino (che ha seguito la gara dalla tribuna) ha offerto una prestazione mirabile, deliziosa, praticamente perfetta. Recreativo che poche ore prima dell’inizio del match ha chiesto il rinvio di esso. La giornata è stata infatti funestata dalla morte di 4 tifosi del Recreativo in un incidente stradale, proprio nell’atto di recarsi a Madrid per assistere alla partita. Il rinvio della gara è stato peraltro accettato dal Real Madrid e dalla LFP, ma non dalla RFEF, cui spetta l’ultima parola, che ha deciso di far giocare regolarmente l’incontro. Il Recreativo ha messo il cuore in campo, dando il tutto per tutto con l’intento di ottenere una prestigiosa vittoria da dedicare alle 4 vittime. Missione compiuta alla perfezione: il merito di una prestazione così brillante va data all’intera squadra, tutti hanno fatto il proprio dovere, tutti hanno contribuito ad una vittoria da antologia. Totalmente l’opposto il Real: nessun calciatore si merita la sufficienza, e lo stesso Capello ha dichiarato che avrebbe voluto “sostituire tutti i 14 giocatori”. Tra le fila merengue non è funzionato assolutamente nulla, tutta la formazione è stata in bambola, in balia dell’avversario. Nessuno si salva nel Real: tutti, chi in misura maggiore, chi in misura minore, hanno offerto una prestazione imbarazzante. I titoli dei media spagnoli non ammettono repliche: da ogni parte il Real è oggetto di rimproveri e critiche. Impietosi anche i tifosi: dopo il vantaggio degli ospiti, le merengues sono state subissate di fischi per tutto il match, e non sono mancate aspre contestazioni. Insomma, il Real termina il 2006 nel peggiore dei modi; anche negli ultimi 2 anni la formazione madridista aveva chiuso l’anno solare con una sconfitta casalinga. Ma partiamo dall’inizio. La tensione in casa Real aveva raggiunto livelli altissimi dopo l’esclusione dalla lista dei convocati di Diarra e Cassano. I due, beccati durante la gara contro l’Espanyol a criticare Capello, sono stati prontamente puniti con l’esclusione dalla sfida contro il Recreativo. Capello sceglie una formazione spregiudicata, anzi fin troppo: due punte, Ronaldo e Van Nisterlooy, spalleggiate da due mezzepunte, Raùl e Beckham, mentre a centrocampo Emerson è affiancato da un centrocampista offensivo come Guti. Capello conta evidentemente di chiudere subito la pratica Recreativo attaccando fin dall’inizio. Ma gli ospiti non hanno alcuna intenzione di stare a guardare: Marcelino schiera il consueto 4-4-2, con Sinama e Uche in attacco. Sembra partire bene il Real, che si fa vedere prima con un mancato colpo di testa di Ramos in area di rigore e poi con Ronaldo che dalla distanza calcia sul fondo. Gli ospiti rispondono prontamente con Cazorla, che manda il pallone di poco a lato. Ma dopo appena 10 minuti il Real sembra assopirsi: tantissimo possesso palla, quasi esclusivamente in orizzontale. I difensori si scambiano il pallone e non provano mai a verticalizzare. Quando provano a farlo, sbagliano puntualmente, e la percentuale di passaggi errati del Real è spaventosamente esagerata. In particolare Guti è il simbolo dell’imprecisione, mentre il suo compagno Emerson sembra non capirci nulla della partita. In attacco è ancora peggio, perché nessuno si degna di fare un po’ di movimento, ma anzi sembra quasi che non abbiano voglia di ricevere il pallone. Dall’altra parte, invece, sono scatenati: Sinama e Uche corrono come delle furie, mettendo più volte in difficoltà la retroguardia avversaria. Il centrocampo domina che è una bellezza, con Viqueira particolarmente ispirato. Il Recreativo sente di poter mettere in difficoltà il Real e inizia ad attaccare costantemente, tantochè per una decina di minuti il Real sarà totalmente fuori dal match. Prima Uche e poi Sinama impensieriscono Casillas, che però respinge il pallone entrambe le volte. Ma il gol è nell’aria, il Recreativo non si ferma e Sinama questa volta centra il colpo grosso: ricevuta la sfera da Uche, supera agevolmente un maldestro Cannavaro e batte di sinistro Casillas. Al 34’ è festa grande sugli spalti occupati dai tifosi del Recre. Andalusi che, raggiunto il vantaggio, preferiscono giocare più prudentemente e lasciano l’iniziativa al Real. Che, però, continua a giocare in maniera assurda. I passaggi inutili si sprecano, le idee scarseggiano e i tifosi perdono la pazienza. Sin dall’intervallo i fischi per il Real sono assordanti. Capello, scuro in volto per tutto il match, non può far altro che optare per forze fresche. Il secondo tempo si apre dunque con l’ingresso in campo di Robinho al posto di Emerson. Il Real è ancora più sbilanciato, e le conseguenze non tarderanno a farsi palesi. Il Real sembra però aver cambiato atteggiamento: non sta a ciondolarsi a centrocampo, ma attacca con risolutezza. Raùl spizza un cross di Beckham e Lopez Vallejo si rifugia in angolo. Chi credeva che il Real in quindici minuti fosse cambiato drasticamente, si sbagliava di grosso. Come prevedibile, un Real totalmente votato all’attacco lascia enormi praterie nelle retrovie, e al 51’ eccone la dimostrazione: in contropiede Uche parte in velocità, elude un disastroso Cannavaro con una finta e lascia partire una conclusione meravigliosa imprendibile per Casillas. È 2-0, in visibilio tutto il popolo biancoblu. Il Real a questo punto crolla completamente. Rinuncia a giocare, a dare un’immagine perlomeno accettabile. Invece no, è una gara inguardabile quella della compagine madridista. Non ha problemi il Recreativo a gestire il match. Sinama viene richiamato in panchina, più tardi toccherà anche ad Uche. Gli andalusi non hanno il minimo interesse a ravvivare il match e ovviamente preferiscono coprirsi. Ma non ce n’è neppure bisogno: le merengues sembrano essere andate in letargo. Capello non sa più cosa inventarsi; toglie Ronaldo, che qualche cosa aveva tentato di fare nel primo tempo, e inserisce Reyes. Contemporaneamente effettua un altro cambio, davvero inutile, inserendo Mejia al posto di Salgado. Il tecnico italiano spostava Sergio Ramos sulla destra nella speranza che il difensore sivigliano potesse ridare sprint alla squadra. Ma dove non ci sono riusciti i vari Raùl, Ronaldo, Van Nisterlooy, Robinho, non ci riuscirà nemmeno lui. È un Real spaesato, inconcludente, che nessuno può salvare dal baratro. Negli ultimi minuti di gara il Recreativo, intravedendo la vittoria, si permette anche il lusso di cercare il terzo gol. All’85’ una conclusione strepitosa dalla distanza di Viqueira si stampa sulla traversa. Poi al 90’ “el Mago” (come viene chiamato Viqueira dai supporters biancoblu) riesce a trovare il 3-0 con una deliziosa punizione. La gara si chiude qui, il Recreativo scrive una delle pagine più esaltanti della sua intera storia. Nessuna difficoltà per il Sevilla che si impone a valanga sul malcapitato Deportivo. I galiziani, in uno stato di forma catastrofico, non sono stati certo un problema per gli andalusi, che hanno vinto per l’ottava volta su otto in casa. 4-0 il risultato finale, con ancora Kanoutè protagonista (doppietta per lui); gli altri 2 gol sono stati messi a segno da Luis Fabiano e da Alves (che ha appena prolungato il suo contratto con il Sevilla fino al 2012). Il Barça continua a non battere la sua bestia nera Atlètico Madrid e nel posticipo di giovedì al Cam Nou pareggia per 1-1. Brutta partita, con i blaugrana che impostano la gara, ma sentono sul groppone le fatiche del Mondiale per club. La formazione di Rijkaard passa in vantaggio al 40’, con una punizione del solito Ronaldinho. Nella ripresa stesso copione, con i colchoneros che cercano il gol con maggiore insistenza ma sempre con molto disordine. Il pareggio però arriva al 60’, ad opera di Aguero che sfrutta la posizione non perfetta dei difensori avversari. In classifica adesso il Sevilla guida con 37 punti, a +3 sul Barça (che ha una partita in meno) e a +5 sul Real Madrid. L’Atlètico mantiene il quarto posto, ma con una sola lunghezza di vantaggio sul quinto, occupato dal Zaragoza e dal Valencia. Questi ultimi nelle ultime 3 giornate di campionato si sono ripresi e martedì hanno sconfitto agevolmente per 3-1 il Mallorca, raggiungendo così in classifica il Zaragoza, bloccato sullo 0-0 sul terreno dell’Athletic Bilbao. In coda importantissimo successo del Betis che espugna il campo del Gimnàstic Tarragona con una rete di Assuncao. Il Betis, con una gara in meno, è a -2 dal quartultimo posto, mentre il Nàstic è fermo all’ultimo posto, a quota 8. Penultima la Real Sociedad, che a Vigo pareggia per 0-0. Continua il grande momento dell’Osasuna, che batte il Levante per 2-1; con lo stesso risultato si impone il Racing sul Villarreal. Infine, l’Espanyol batte in trasferta il Getafe con un gol di Tamudo al 74’; per il Getafe si tratta della prima sconfitta casalinga.
Dal nostro corrispondente
Francesco Giordano
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