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Kanoutè esulta dopo il goal del provvisorio 1-1 al Real Madrid nel match giocato sabato al "Ramon Sanchez Pzjuan" e vinto 2-1 dal Siviglia
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Il duello di fuoco della 14^ giornata di Liga vede trionfare il Sevilla sul Real Madrid. Il Sànchez Pizjuàn miete così la sua settima vittima: nessuno è ancora riuscito a far punti in casa del Sevilla. La vittoria per 2-1 permette agli andalusi di restare a -2 dal Barça e di soffiare il secondo posto proprio al Real Madrid, adesso a -4 dalla vetta. Partita vibrante, palpitante, ricca di emozioni, come tutto lasciava presagire. Real reduce da un gran momento, complice anche l’ottima condizione di Ronaldo. Capello allora lo promuove e lo schiera al fianco di Van Nisterlooy. Fuori invece a sorpresa Robinho: in campo dal 1’ Beckham, mentre in difesa recupera Cannavaro. Formazione tipo per il Sevilla che ritrova Jesus Navas sulla fascia destra, mentre in attacco spazio ancora alla coppia formata da Luis Fabiano e Kanoutè. Si gioca a ritmi infernali nei primi minuti di gara: gli andalusi non hanno timore e si gettano subito in avanti. I maggiori pericoli per il Real arrivano dalla sinistra, dove Roberto Carlos fatica a tenere a bada uno scatenato Alves. Capello comincia a temere che il suo Real possa crollare sotto i colpi degli avversari, ma al 12’ gli ospiti passano in vantaggio: su calcio di punizione Beckham sorprende Palop non piazzato benissimo e sblocca il risultato. Ma la gioia madridista dura poco: al 16’, dopo la ribattuta della traversa colpita da Luis Fabiano, Kanoutè aggancia il pallone e batte Casillas. Grande merito va attribuito al Sevilla per non essersi demoralizzato dopo lo 0-1, ma anzi di aver reagito con la stessa veemenza messa in campo prima del vantaggio del Real. Dopo un primo quarto d’ora frenetico e concitato, con già due gol, le due squadre si coprono maggiormente e ostentano più prudenza. I padroni di casa continuano ad avere il pallino del gioco, ma la manovra finisce col ristagnarsi a centrocampo. Gli esterni sono la vera forza della compagine di Juande Ramos, ma da quelle parti il Real non si fa più sorprendere. Con il passare del tempo le merengues si affacciano in avanti e vanno vicini al vantaggio con un tiro di Roberto Carlos spentosi di poco a lato. Nella ripresa la stanchezza comincia a farsi sentire e le due difese prevalgono sugli attacchi avversari. Capello nell’intervallo manda in campo Mejia al posto di Salgado, che nel primo tempo aveva rischiato la doppia ammonizione. Nei primi due minuti del secondo tempo il Sevilla costruisce ben due occasioni da gol, ma Jesus Navas ed Alves non riescono a centrare il bersaglio. Ma ancor più ghiotta l’occasione al 59’ per Ronaldo: imbeccato da Van Nisterlooy, il brasiliano, dinanzi a Palop, si fa respingere la conclusione da esso. Comincia la girandola dei cambi: tra le fila madridiste dentro Robinho, tra quelle andaluse spazio a Chevanton e Maresca. Proprio quest’ultimo mette i brividi ai tifosi madridisti quando una sua potente conclusione viene respinta in qualche modo da Casillas. Al 69’ ospiti ancora vicino al 2-1, questa volta con Beckham che mette il pallone fuori di un soffio. Il Real pian piano si eclissa: l’ingresso in campo di Robinho non riesce a dare gli esiti sperati da Capello, e davanti le merengues non combineranno più nulla. I minuti passano, e sembra che la gara sia destinata a concludersi in parità. Invece al 77’ Chevanton manda in visibilio i tifosi biancorossi: pregevole la sua rovesciata che lascia immobile l’incolpevole Casillas. Una vera e propria mazzata per il Real: viene gettato nella mischia Reyes, anche stavolta con scarsi risultati. La partita non ha più nulla da dire: ne esce vincitore il Sevilla, autore di una prova eccellente e senza sbavature. Il Real è apparso invece inefficace in attacco, mostrando ancora parecchie difficoltà dalla metà campo in poi. Discutibile la scelta di Capello di non schierare titolare Robinho. Fallisce pure l’opzione del “doble nueve”: Ronaldo e Van Nisterlooy si sono pestati i piedi più di una volta e solo il brasiliano ha offerto qualche spunto apprezzabile, a differenza di un Van Nisterlooy totalmente isolato e fuori dal gioco. Sicuramente il demerito è anche degli inventori di gioco del Real, Guti e Raùl; il capitano madridista in particolare ha offerto una prova sconcertante, risultando il peggiore in campo. Capello dovrà ancora lavorare: fin qui, Barça e Sevilla hanno destato una migliore impressione. In cima alla classifica resta il Barça, vittorioso per 1-0 sulla Real Sociedad. Non una gara brillante da parte dei blaugrana: il gol vittoria è arrivato solo al 60’ per merito di Ronaldinho, adesso capocannoniere a pari merito con Kanoutè e Milito. Quest’ultimo ha spianato la strada al successo del suo Zaragoza a Santander: gli aragonesi vincono 2-0, riappropriandosi del quarto posto perso nell’ultimo turno in favore dell’Atlètico Madrid. I colchoneros cadono in casa contro l’Espanyol, che nessuno riesce più a battere (l’ultima sconfitta risale alla 4^ giornata). Il gol di Torres non basta ai rojiblancos contro i catalani, andati in gol con il solito Tamudo e Luis Garcia. Dopo il successo contro il Sevilla, altra impresa per la formazione di Valverde, che balza così al decimo posto. Quinta piazza per l’Atlètico; segue poi un gruppetto di tre squadre, Getafe, Recreativo e Villarreal. Il Getafe fa 1-1 contro il Betis, che in coda perde il quartultimo posto in favore dell’Athletic, che batte 4-2 il Recreativo e centra la prima vittoria casalinga. Il Villarreal pareggia 1-1 sul campo del Celta. Risorge finalmente il Valencia, che travolge per 4-0 il Deportivo. Ci sono voluti quasi due mesi affinché la squadra di Sànchez Flores tornasse al successo in campionato. Per i galiziani continua il momento nero: il digiuno di vittorie continua e raggiunge quasi i due mesi. Ancora più lungo è stato il periodo senza vittorie per il Nàstic: ad agosto era arrivato il primo successo, poi appena 2 punti in 12 giornate di campionato. In questo turno i catalani però si riscattano e battono 2-1 il Levante, lasciando l’ultimo posto ad una Real Sociedad ancora senza vittorie. Infine, l’Osasuna batte il Mallorca per 3-0.
Dal nostro corrispondente
Francesco Giordano
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