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Il Siviglia festeggia Kanoutè dopo il rigore dell'1-0 sull'Osasuna
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La Liga ha un nuovo padrone. La nona giornata è favorevole al Sevilla che balza in testa alla classifica scavalcando il Barcelona. Gli andalusi hanno sconfitto per 2-0 l’Osasuna con reti di Kanoutè e Adriano, conseguendo così uno storico primato in classifica. Deludenti invece Barcelona e Real Madrid, che sbattono contro i loro avversari galiziani. Nell’anticipo del sabato, il Barcelona non va oltre l’1-1 sul terreno del Deportivo La Coruna. Per i blaugrana si tratta del secondo pareggio consecutivo dopo quello contro il Chelsea. Ancora problemi di gioco, errori in fase di impostazione e giocatori in pessima condizione atletica. Si è rivisto Ronaldinho, che ha disputato un buon secondo tempo ed è andato in gol su calcio di rigore. In ombra invece Messi, intrappolato dall’ottima difesa galiziana. Anche Saviola, promosso titolare per l’assenza di Gudjohnsen, ha creato poco e ha ricevuto ben pochi palloni giocabili. Migliore dei catalani Iniesta, che ha compensato egregiamente la mancanza a centrocampo di Xavi. Nel Deportivo tanti giovani della cantera del Barça, come le mezzepunte Verdù e Cristian. Piuttosto deludente Riki, mentre la difesa ha fatto un grande lavoro. Un 1-1 tutto sommato giusto: le migliori occasioni le ha avute il Deportivo, ma nessuna squadra ha prevalso sull’altra. Catalani che si sono affidati al tanto amato possesso palla, non riuscendo però a farlo fruttare correttamente, vuoi per il pressing asfissiante degli avversari, vuoi per la scarsa verve di alcuni giocatori. In particolare il centrocampo blaugrana, tolto Iniesta, è apparso piuttosto macchinoso, senza idee e incapace di servire a dovere Saviola. Anche Messi e Ronaldinho hanno creato poco nella prima parte, sbattendo contro le attente marcature degli ottimi Capdevila e Arbeloa. Così i catalani macinavano gioco, alla ricerca di un varco nella difesa avversaria, mentre il Deportivo attaccava in contropiede trascinato dalla rapidità dei suoi uomini d’attacco, in particolare Verdù. Quest’ultimo creava la prima palla gol del match, ma Valdès abbrancava la sfera in modo sicuro. L’equilibrio sembra doversi mantenere fino all’intervallo, invece al 39’ l’arbitro concede un calcio di rigore al Barça. Ronaldinho dal dischetto batte Aouate e mette a segno la sua sesta marcatura personale in campionato. Subito dopo altro pericolo per la porta galiziana, ma Deco conclude di un soffio fuori. Nella ripresa ritmi di gioco ancora molto alti, ma mancano le occasioni da gol. Rijkaard manda in campo Giuly, mentre Caparròs tenta il tutto per tutto inserendo Juan Rodriguez, Estoyanoff e Adriàn. I primi due saranno decisivi per l’andamento del match: in particolare Estoyanoff sulla fascia sinistra fa ammattire Van Bronckhorst. Al 72’ arriva il pareggio: altro rigore, questa volta per i galiziani, che si incarica di battere Estoyanoff. La conclusione dell’uruguaiano è respinta da Valdès, ma Juan Rodriguez arriva per primo sulla ribattuta e insacca. Nell’ultimo quarto d’ora le due squadre si danno battaglia cercando la rete del 2-1, ma ci sono pochi sussulti. L’occasione più ghiotta è ancora per i padroni di casa con Cristian, che di testa spedisce la palla di poco a lato. Con l’1-1 il Deportivo mantiene la sua imbattibilità al Riazor e sale a quota 15, a -5 dal Barça secondo in classifica e a -1 dalla vetta. Ancora peggio è andata al Real Madrid, sconfitto in casa dal Celta Vigo. Si tratta della prima sconfitta di Capello al Bernabeu, non solo di quest’anno ma contando anche la prima stagione madridista del tecnico friulano. Real Madrid che, nonostante il dominio del match, è apparso poco incisivo sotto porta. Capello manda in campo la solita formazione ma in attacco promuove Ronaldo al posto di Van Nisterlooy. Per il brasiliano una grande occasione per convincere tecnico e tifosi: la gara dell’ex interista dura 64 minuti, nei quali si rende pericoloso un paio di volte ma resta troppo isolato dal vivo dell’azione. Nella prima mezzora di gioco le merengues sono nettamente superiori agli avversari: oltre a Ronaldo, vicini al gol anche Sergio Ramos e Helguera. Ma al 35’ prima vera occasione per gli ospiti che vanno in vantaggio con Nenè, abile a insaccare chiudendo alla perfezione il contropiede innescato da Canobbio. Il Real però reagisce immediatamente e al 43’ Emerson sugli sviluppi di un corner trova di testa la rete dell’1-1. Nella ripresa nelle fila madridista spazio a Reyes e Van Nisterlooy, ma a sfiorare il gol è ancora il Celta, con Nenè che con il sinistro colpisce la traversa. La squadra di Capello continua ad attaccare, ma crea pochi pericoli e con il passare del tempo viene surclassato dal Celta, soprattutto a centrocampo dove a farla da padroni sono Iriney e Borja Oubina, autori di una grandissima prestazione. E all’81’ arriva la beffa per le merengues: la rasoiata di sinistro di Jorge è imprendibile per Casillas e consegna ai galiziani 3 punti d’oro. Il Real perde la grande occasione di acciuffare il Barcelona e scivola al quarto posto, a -4 dalla vetta. Delude anche il Valencia, che sul terreno dell’Espanyol fa solo 1-1 e raggiunge il Real Madrid al quarto posto. Rivelazione del campionato è il Zaragoza, che sconfiggendo per 3-1 il Getafe conquista il terzo posto alle spalle di Sevilla e Barcelona. Altre importanti vittorie per Villarreal, che sconfigge 3-2 il Betis, e il Recreativo, che supera il Nàstic con il punteggio di 2-1. Continua il pessimo momento dell’Atlètico Madrid, a secco di gol da tre turni: contro il Mallorca finisce 0-0. La Real Sociedad incassa un’altra sconfitta, questa volta per 2-0 contro il Levante, e resta all’ultimo posto, mentre Athletic e Racing con uno 0-0 guadagnano un punto sulla zona retrocessione.
Dal nostro corrispondente
Francesco Giordano
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