LA LIGA SPAGNOLA 2006/07
a cura del nostro corrispondente Francesco Giordano

 

Commento, 18^ giornata.

 

PRESENTAZIONI

La capolista Siviglia ancora KO, il Real Madrid vince e aggancia il Barcellona a due punti dalla vetta. "Ditino" di Fabio Capello alla curva del "Bernabeu".

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Il gesto, invero poco signorile, di Fabio Capello al termine del match che il suo Real Madrid ha vinto sul Real Saragozza diretto ad una parte di tifosi del "Bernabeu" che lo avevano contestato

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La Liga continua a regalare sorprese a non finire e, dopo un turno sfavorevole per le tre di testa, arriva una 18^ giornata proficua solo per il Real Madrid. Ne escono con le ossa rotte sia il Sevilla sia il Barcelona, superate rispettivamente da Mallorca e Espanyol. Il Sevilla resta al comando, a +2 sul secondo posto dove il Real Madrid aggancia il Barcelona. Delusione amara per i blaugrana, che perdono clamorosamente il derby di Barcellona. Minuto 65, gol del 2-1 dell’Espanyol. Rijkaard con un pugno rompe il vetro della panchina. Basterebbe questa immagine a spiegare tutta la tensione che regna in casa Barcelona. Il tecnico blaugrana, notoriamente uomo mite, si lascia andare a questo gesto di rabbia. Evidentemente qualcosa non va, e non è solo la sconfitta per 3-1 contro l’Espanyol, appena la seconda dell’intero campionato. Ci sono tanti problemi per i catalani, che sono stati evidenziati soprattutto nelle ultime uscite. In campionato la squadra è reduce da 3 partite senza vittoria; nelle prime due gare di Liga del 2007, contro Getafe e appunto Espanyol, la prestazione offerta è stata sicuramente insufficiente. Ecco, l’incantesimo si è rotto: il Barcelona non è più la formazione imbattibile che dominava sia in Spagna sia in Europa. Negli scorsi anni a questo punto il Barça era già saldamente al comando della classifica. In Champions’ non aveva mai avuto problemi prima della fase ad eliminazione diretta. Quest’anno non si può dire la stessa cosa. Secondo posto in campionato, grande fatica per qualificarsi agli ottavi di Champions’, una sciagurata prestazione contro l’Internacional Porto Alegre che è costata il Mondiale per club, andato proprio ai brasiliani. Nulla a che vedere con il Barça stellare dello scorso anno. Certo, gli infortuni di gente indispensabile come Eto’o e Messi non hanno fatto altro che penalizzare fortemente il cammino blaugrana, ma non sono certo l’unica causa di queste difficoltà. Allora i sintomi di tante delusioni vanno ricercati nel fatto che il Barça è diventato prevedibile, ha perso quel senso di spettacolarità che lo ha caratterizzato in alcuni momenti d’oro delle stagioni precedenti. Si può benissimo constatare che nel derby contro l’Espanyol la formazione di Rijkaard abbia dimostrato di essere totalmente a corto di idee. Questo è spesso accaduto quest’anno, specialmente contro squadre che fanno della difesa l’arma principale. Aggiungendo anche che davanti manca un terminale offensivo straordinario come Eto’o e che, oltre a Ronaldinho, mancano elementi capaci di inventare, la situazione si fa davvero complicata. Contro l’Espanyol mancavano all’appello non solo Eto’o e Messi, ma anche Deco, Thuram e Zambrotta. E i sostituti non hanno sopperito a dovere all’assenza dei giocatori sopra citati. La difesa continua ad essere un mezzo disastro, dal quale si salva solamente Puyol. Nella gara contro il Getafe era stato Marquez il peggiore, contro l’Espanyol i terzini Belletti e Van Bronckhorst meritano senza dubbio la maglia nera. Male anche a centrocampo, con Xavi e Iniesta in ombra ed un Edmilson autore di una prestazione davvero pessima. In attacco Ronaldinho si è messo maggiormente in luce, mentre serata fiacca per i suoi due compagni di reparto, Gudjohnsen e Giuly, praticamente mai visti. Ma il Barça parte meglio e al 10’ coglie la traversa con un calcio di punizione di Ronaldinho. L’Espanyol non disdegna affacciarsi dalle parti di Valdès, ma senza avere reali occasioni. I blaugrana giocano sì meglio, ma pur sempre con scarsa dinamicità, quasi avendo interesse ad addormentare la gara. E allora i biancoblu si accorgono della poca efficienza offensiva degli avversari e testano quella difensiva. Che è lo stesso, ovvero pessima. Prima Rufete, dimenticato da Van Bronckhorst, costringe Valdès ad una grande parata. Al 30’ l’Espanyol non fallisce e Luis Garcia sul cross di Riera anticipa tutti per sbloccare così il match. Come si è visto altre volte, la reazione del Barça non è veemente, quasi non fosse mai arrivato lo svantaggio. Solamente in finale di tempo la difesa biancoblu è in apprensione, prima con Gudjohnsen che di testa non riesce ad angolare sufficientemente il pallone, poi ancora con una punizione di Ronaldinho bloccata da Kameni. Se nel primo tempo l’immagine del Barça non era del tutto rovinata, dalla ripresa ne esce a pezzi, mentre l’Espanyol legittima la sua vittoria. Ma prima di trionfare completamente, l’Espanyol viene raggiunto dal gol di Saviola al 59’. L’argentino, subentrato al posto di Giuly, è sempre decisivo quando bisogna esserlo, come ha dimostrato mercoledì in Coppa del Re. È davvero strano che Rijkaard lo lasci così spesso in panchina. La gioia del Barça dura poco, perché al 65’ Tamudo con un bel colpo di testa batte Valdès. Incredibile il posizionamento della difesa blaugrana, che lascia clamorosamente libero il numero 23 biancoblu. Ecco spiegato il gesto di Rijkaard che vale mille parole. Il seguito della gara è già scritto: sono più le volte che l’Espanyol sfiora il 3-1 piuttosto che quelle in cui il Barça va vicino al 2-2. Per i blaugrana da segnalare solamente una conclusione di Ronaldinho terminata di poco a lato. L’Espanyol invece, dopo alcune occasioni per Pandiani (tra cui una traversa), riesce a mettere a segno il terzo gol con una grande azione in contropiede finalizzata al meglio da Rufete. Finisce così, l’Espanyol spazza via il Barcelona con una prestazione da dieci e lode. Dello stop del Barça ne approfitta il Real Madrid, che batte 1-0 il Saragozza. Prestazione piuttosto convincente delle merengues dopo due sconfitte consecutive; vittoria sicuramente agevolata da un Saragozza poco solido e del tutto inoffensivo. Nell’11 titolare madridista ci sono anche i neoacquisti Gago e Higuain. Ancora panchina per Robinho, che entra però subito in campo al posto dell’infortunato Raùl. Nonostante i padroni di casa dominino senza difficoltà su un Saragozza indolente, le occasioni da gol non arrivano e il risultato resta inchiodato sullo 0-0. Solo al 41’ merengues avanti: in area di rigore Higuain serve il pallone a Van Nisterlooy che non ha difficoltà ad insaccare da due passi. Poche emozioni anche nella ripresa, con il Real che sfiora il 2-0 con De La Red e Robinho e successivamente viene salvato dalla traversa a 5 minuti dal termine. 3 punti importantissimi per il morale e per la classifica: adesso la vetta è più vicina. Crolla infatti quasi inspiegabilmente il Sevilla davanti al suo pubblico contro il piccolo Mallorca. Gli isolani compiono una vera e propria impresa espugnando quel Sànchez Pizjuan dove nessuno aveva vinto dal febbraio 2006. Tra l’altro, il Sevilla per tutto il campionato aveva sempre vinto in casa: davvero una sconfitta più che sorprendente. Non è stata questione di fortuna: il Mallorca ha davvero meritato la vittoria e già nel primo tempo poteva passare in vantaggio. Sono però gli andalusi a sbloccare il risultato grazie ad un rigore di Kanoutè. Nella ripresa si materializza la rimonta del Mallorca: prima Nunes e poi Maxi Lòpez regalano tre punti d’oro al Mallorca che sale così a +4 sulla zona retrocessione. Il Sevilla perde per la seconda volta consecutiva e adesso non deve temere solamente Real Madrid e Barcelona, ma anche Valencia e Atlètico. Per queste due squadre successi preziosissimi che consentono loro di avere uno svantaggio di soli 4 e 5 punti dalla vetta. Per il Valencia nessun problema in casa contro il Levante, sconfitto per 3-0 grazie alle reti di Hugo Viana, Morientes e Ayala. L’Atlètico coglie invece una bella vittoria sul terreno del Celta Vigo, superato 3-1 con una doppietta di Torres e il gol di Aguero. Tra le squadre di metà classifica spicca il successo perentorio dell’Osasuna che demolisce per 5-1 il Betis; vittorie esterne per Villarreal (1-0 sull’Athletic) e Getafe (3-1 al Nàstic). Infine 1-1 tra Recreativo e Deportivo e vittoria per 1-0 del Racing sulla Real Sociedad.

Dal nostro corrispondente

Francesco Giordano

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